Secondo l’ultimo rapporto del Reputation Institute, è la corporate social responsibility ad avere oggi un peso fondamentale nella percezione della reputazione di un Ceo. In altri termini, nello scenario attuale caratterizzato da una crescente sensibilità alle questioni ambientali e sociali, il mero profitto non basta più per conquistare la stima dell’opinione pubblica e degli stakeholder chiave. Ai leader viene sempre più chiesto di affiancare l’attenzione al fatturato alla creazione di impatti sociali ed ambientali positivi.
Non tiene più insomma un assessment di performance basato solo su quanto si è capaci di far crescere il fatturato o di accelerare la spinta all’innovazione come chiavi per ottenere una reputazione infallibile. Un esempio? Nel 2018, la classifica del Reputation Institute vedeva Sundar Pichai, chief executive officer di Google, occupare il primo posto del Global ceo RepTrak. Nel 2019, Pichai non compare neanche nelle prime 10 posizioni del ranking ma solo all’ottantottesima, malgrado una revenue di 136 miliardi di dollari. I due pilastri del business, la creazione di valore riconosciuta dal mercato, e quindi dai numeri, e la percezione di questo valore da parte di opinione pubblica e stakeholder – leggi anche media e gruppi di interesse – assumono un peso fondamentale e chi è a capo di un’azienda deve dare il buon esempio e dimostrare di averlo ben compreso.