Il consumatore diventerà ancora più “pesante” una volta superata l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Possiamo stare certi infatti che il consumatore post lockdown ci darà ancora di più del filo da torcere quando vorremo conquistare la sua attenzione o meglio la sua intenzione all’acquisto e all’azione che è il tema ra del best seller del co-autore del Clue Train Manifesto, Doc Searls, “The intention economy: when customer takes over”, pubblicato qualche anno fa ormai, ma che sembra scritto ieri, e che mi è capito di riprendere in mano.
Potrebbe sembrare il classico “niente di nuovo sotto il sole” ma attenzione, la precisazione è essenziale perchè da sempre discutiamo di quanto sia fondamentale attirare l’attenzione del cliente/consumatore e questo si porta dietro praticamente tutto. Dall’adv all’inbound marketing, dai pop up ai visual più raffinati, dalla titolazione di un articolo o di un comunicato stampa (ammesso che anche il giornalista sia un cliente, eh sì, certo che lo è!) dall’attacco di una landing page all’executive summary di un position paper per il Ceo di un’azienda cliente.
Dopo questa emergenza entreremo ancora più profondamente in quella “Intention Economy” idealmente contrapposta a quella dell’Attenzione con Imprese e organizzazioni che competeranno ancora più duramente per ingaggiare una relazione realmente motivata e proattiva con i consumatori.
Questo presuppone ancora più potere, più capacità di influenzare le aziende, più mobilità di scelta, più competenza nella soluzione dei problemi del mercato. E probabilmente l’innovazione di alcuni modelli di business, nell’articolo allegato in cui approfondisco queste riflessioni, segnalo anche alcuni casi di mercato già “intention economy oriented”.
Probabilmente saranno loro a riprendersi meglio prima degli altri dallo shock pandemico e a vincere il cuore del consumatore post traumatico. Buona lettura.