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Sales Funnel, quanto contano davvero le PR?

da | 26 Gen 2023 | Digital, Marketing, News

Benvenuti nell’era del Marketing narrativo aka FunnelPR.

Questa espressione “marketing narrativo” fa il paio ed è coerente con la mia personale visione sull’intreccio ora piu stretto che mai tra digital marketing e PR.

Non a caso ormai da qualche anno lo abbiamo sintetizzato come “FunnelPR” per segnalare le dinamiche e l’impatto delle Relazioni Pubbliche (PR, all’inglese, deformazione professionale per me che sono nata in una grande agenzia multinazionale) in termini di sales funnel.

Sebbene questo apporto sia evidente soprattutto nel mercato B2B – anche se non sempre facile da misurare – ci sono ancora manager o ceo che ancora fanno fatica a cogliere il valore di una strategia, appunto di marketing narrativo.

Un approccio che in pratica scalda il lead producendo e veicolando contenuti, strumenti e messaggi per far emergere e approfondire il problema che un determinato servizio o prodotto risolve, per poi creare consapevolezza, sostenere la fase di ricerca e infine attivare l’interesse ad agire via via fino all’acquisto e, possibilmente, al riacquisto/fidelizzazione.

Osserviamo il processo non tanto in termini di Top Middle e Bottom Funnel o Flywheel che sia, ma semplicemente lungo una linea immaginaria ma non troppo che unisce gli assi Consapevolezza, Interesse, Considerazione e Azione (acquisto/scelta), intrecciando il ragionamento con il cosidetto modello P.E.S.O ovvero un approccio di interazione equilibrata tra media Payed, Earned, Shared and Owned.

In un breve Paper esamino il percorso dell’utente da quando entra in contatto con il sito dell’azienda fino alla conversione, ragionando sul tipo di contenuti e strumenti da mettere in campo, quali le leve più efficaci e in quale momento usarle e quali attori coinvolgere, soffermandomi sul ruolo delle attività di PR per ottenere lead qualificati con il giusto mix tra Media acquistati, guadagnati, condivisi e proprietari.

L’idea sottostante è che l’azienda è un ecosistema che in termini di comunicazione deve muoversi secondo una visione strategica e integrata su alcuni pillars che devono essere in dialogo tra loro per massimizzare i risultati.

In altre parole si tratta di costruire messaggi efficaci offline e online a partire da cosa ha a cuore il cliente, lavorare per creare e rafforzare una propria identità e reputazione, mantenere una giusta intensità e frequenza di attenzione da parte dei media, sviluppare un sistema il più possibile automatizzato di acquisizione e relazione con una comunity di riferimento attorno all’azienda e ai suoi prodotti, raccontando l’azienda in modo rilevante  attraverso risultati, idee e persone per rafforzarne riconoscibilità e autorevolezza.

Buona lettura