A che punto sono le aziende italiane in tema di azioni pratiche di sostenibilità e come si muoveranno di qui al 2025?
Secondo l’ultima rilevazione Istat dedicata all’argomento ad oggi il 50,3% delle aziende adotta stabilmente azioni di tutela ambientale, il 44,6% di sostenibilità sociale e il 36,8% di sostenibilità economica.
In particolare sui fronti energia da rinnovabili, efficienza energetica e risparmio idrico, e non si tratta solo di grandi imprese – che restano comunque le più attive in assoluto – o del nord Italia. Il 36,1% del campione sono infatti piccole imprese, mentre se guardiamo al Mezzogiorno le iniziative di sostenibilità interessano ormai il 48,5% delle imprese (al Centro sono oltre il 58%).
Tra le pratiche di sostenibilità prevalenti nel 2022, accanto alle aree di impegno più tradizionali lato energia e riciclo, cominciano a farsi strada ambiti più complessi come la simbiosi industriale (5.5%) in estrema sintesi quella forma di collaborazione innovativa tra aziende che fa si che i rifiuti prodotti da una siano valorizzati come materie prime da un’altra, mentre appena il 4,7% delle imprese ricicla i materiali con l’obiettivo di riprogettare i processi produttivi.
Le imprese dichiarano tuttavia che aumenteranno l’attenzione su un ambito particolarmente importante, quello della circolarità.
Nel triennio 2023-2025 questo ambito riguarderà il 14% per quanto riguarda l’utilizzo di materie prime seconde, l’8,1% delle imprese nel caso della simbiosi industriale e il 7,4% per il riuso di rifiuti residui di produzione.
A questo link trovate l’estratto integrale.